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Untitled II

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 19 feb 2011
  • Tempo di lettura: 1 min

Sbarrati di fronte a queste lame

attraverso le quali le mani urlano fuori

e artiglio la terra come da un lontano ruggito

per graffiarti sulla schiena inarcata

gatta dagli occhi sempre ciechi

per questo sempre innamorata

di tanti e di nessuno mai di me

dimenticato dietro lame di nuvole

tagliano il cielo in due colori

l’uno è l’argento delle lacrime e la pioggia

l’altro è il bianco oblio di un sole lontano

mentre mi vaghi ancora così dentro

senza che mai la mia bocca dia vita al nome

e ti crei adesso qui presente come carne e pelle.

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