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  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 14 set 2008
  • Tempo di lettura: 2 min

Sono andato via proprio quando mi hai fatto dono dell’immortalità in quell’istante in cui stavo mettendo piede sullo scalino per potermi lanciare di nuovo in alto nel cielo io e con il tuo sorriso, è stato un istante in cui mi hai dato in mano il tuo cuore mentre andavo via, adesso con quel dono tra le mani non potrò mai più morire senza te, dovremo per forza essere insieme finché la vita non ci separi, perché è nella vita che ci si separa non nella morte. E là ricordo nei tuoi occhi gioia e lacrime nascoste e chissà se fossero tutte per me, anche loro un dono da portare insieme, come gioielli che scendono sulle guance tinte baciate dal sole amante di quelle giornate. Ti avrei preso per mano e fatta volare con me, l’ultimo viaggio da fare, il primo con te e poi di nuovo la sera cadde e ti ritrovai amore mio lontana, oltre il cielo azzurro nascosta lì ed io di nuovo qui, in questa piccola casa vuota di nuovo a sentire la tua voce da lontano. Mi avevi dato l’immortalità, attraverso il tuo bacio con cui ci salutammo avevamo stabilito un nuovo ordine tra me, te e la natura, ti avrei voluta prendere e portare via nel mio piccolo rifugio, tra le braccia mie, non farti toccare più terra, almeno per una volta non farti toccare più quel terreno e volare con me. Adesso di nuovo lontana ascolto l’eco che arriva dal mare e dalle cime appuntite dei monti della tua voce azzurra e ricordo il color d’oro della tua pelle che si era carezzata sulla mia. Adesso siamo immortali tesoro mio, è vero che lo siamo? C’è scritto proprio la sopra su quella copertina vecchia come il mondo… terremo forse strette tra le mani le dita di bambini che ci sorrideranno, forse saranno solo le nostre gioie o le nostre piccole fantasie, magari saranno proprio i nostri cuccioli o saremo semplicemente noi due che camminiamo insieme con le dita intrecciate sopra altre spiagge dove si ammira all’infinito orizzonte.

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