La ballata sul dirupo
- Andrea Trofino
- 29 ago 2010
- Tempo di lettura: 2 min
Non voglio cadere in amore perché non voglio sentirmi precipitato, vorrei essere di tutto una parte, partecipato
Non voglio cadere in amore è come una molla che mi rimbalza altrove
tu che osi definirti felice in coppia e poi tutto scoppia, casa, dolce, casa, famiglia figli bambini lavoro torna resta
un coltello piantato nella schiena, una vasca piena di sangue, mura devastate da proiettili
fuori fori e dentro buchi
che cosa possiamo farci di questa storia?
non vedi che tutto è campato per aria, come castelli diroccati, o aerei dirottati,
false piste da seguire, magari un fiume di cocaina
con il nostro segugio che sa e ci ritrova ad ogni angolo
dove ho dimenticato di pulire
sangue lì, sangue del mio sangue
ma dove ti sta trascinando via tutta questa lucida follia
e allora urli voglio andare via
ma non sai che la colpa è del sistema
ma non sai che la colpa è del sistema
ma ti sistemo io, ti sistemo io. Te lo dissi anche quando c’incontrammo, adesso ci sistemiamo, io e te.
Lo abbiamo fatto, direttamente sistemati
adesso viviamo come terremotati e non arrivano mai i soccorsi
chiama l’ambulanza per la vita, non quella per la morte
chiamate la polizia, oddio mia zia, è sistemata pure lei
un sisma del settimo grado della scala macelli
adesso uno squarcio del cielo e uno sul mio volto e tutto andrà via
sì sì, ci siamo proprio sistemati
la lapide lungo quello sterminato fazzoletto di terra
mi vien da piangere, il fazzoletto
lacrime cadono, scivolano si poggiano.
Sistematicamente come quando la pioggia piove.
Sono caduto in amore, inciampato, caduto e morto. Arrivano i soccorsi, gli orsi, i matti, le camicie
rivestitemi
Sono caduto come la pioggia, piovo un po’ anch’io ovunque
perdo (acqua)
chiudete la falla (fall in love) non fatemi scorrere nel mare.
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