Untitled
- Andrea Trofino
- 2 ott 2009
- Tempo di lettura: 2 min
Il verbale della polizia non dice quant’era caldo il corpo di Aurora quando mi sono svegliato quella mattina. Quant’era morbido e caldo sotto le coperte. Non dice che quando mi sono mosso il suo corpo si è rigirato sulla schiena, che i capelli erano sparsi sul cuscino. La testa era leggermente piegata verso una spalla. La pelle aveva l’odore caldo del mattino e il colore della luce riflessa su una tovaglia bianca in un bel ristorante vicino alla spiaggia durante una luna di miele. Il sole filtrava dalle tende azzurre, rendendo azzurra anche la sua pelle. E le sue labbra. Aveva le ciglia delicatamente posate sugli zigomi. La bocca distesa in un sorriso sereno. Ancora mezzo addormentato, le ho fatto scivolare una mano sotto la nuca, le ho sollevato il viso e l’ho baciata. Aveva il collo e le spalle così rilassate. E mentre la baciavo quella bocca così tiepida e rilassata, le ho sollevato la camicia da notte fino alla vita. Le gambe le si sono come dischiuse, e la mia mano ha trovato l’ingresso morbido e umido. Sotto le coperte, con gli occhi chiusi, le ho infilato dentro la lingua. Con le dita umide ho dischiuso i bordi lisci e rosa, per leccare ancora più a fondo. Sentendo in me il flusso e il riflusso del respiro. Ogni volta che riprendevo fiato, tornavo a immergere la bocca in lei. Per una volta Camelia aveva dormito tutta la notte e non aveva pianto. La mia bocca è risalita fino all’ombelico. Si è arrampicata sui suoi seni. Le ho infilato tra le labbra un dito umido, mentre con le altre dita le accarezzavo i capezzoli. La mia bocca si è richiusa sull’altro seno, sfiorando il capezzolo con la lingua. La testa di Aurora si è adagiata su un lato, e io l’ho leccata dietro l’orecchio. Le ho allargato le gambe premendo con i fianchi, e sono entrato. Il suo sorriso sereno, la bocca che si è dischiusa a pochi istanti dalla fine, il modo in cui la sua testa è affondata nel cuscino. Era così tranquilla. Da quando era nata Camelia non l’avevamo mai fatto così bene. Quello è stato l’ultimo giorno felice della mia vita. La verità l’ho scoperta solo dopo. Aurora era ancora nel letto, nella stessa posizione.
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