Seconda lettera dal Diavolo tuo
- Andrea Trofino
- 3 ago 2009
- Tempo di lettura: 2 min
Ti avrei voluta davvero mandare al diavolo e quindi farti venire da me, ma nel tuo sfuggirmi, povera anima, hai dimenticato i coperchi e non hai fatto le pentole, neanche sei capace di stare in cucina, a far bollire i calderoni e a spegnere gli ardenti spiriti, non fai altro che accendermi e farmi venire un diavolo per capello, nonostante io ti possegga e tu sia la mia posseduta c’è qualcosa che ci esorcizza, forse quella benedetta acqua santa che spruzzano su di noi ogni tanto da lassù nell’alto dei cieli e i nostri fuochi pericolosi si spengono ogni tanto e si ritraggono nel mare, nonostante quest’estate dai campi bruciati, mia cara anima maledetta , non riusciamo mai a venirci incontro e scontrarci le corna per incatenarci in una lussuriosa stanza dei peccati. Non lasciamoci prendere dall’ira di dio, facciamoci prendere da tutte le passioni contaminate di peccato, passeggiamo insieme per la dritta via che è smarrita, andiamo ad infuocarci sotto i raggi del sole, sulle spiagge affollate di anime dannate, di altri poveri diavoli come noi, affoghiamo negli abissi del mare simili al mio regno, cantami come incanta l’urlo malefico delle sirene sulle isole sperdute, stordiscimi le orecchie con le tue lagne, amore d’un diavolo mio, sei la mia eterna sofferenza, mi strazi con i tuoi piagnistei e i tuoi lamenti, quest’inferno non ti piace proprio, eppure è questa la nostra vita che abbiamo scelto insieme, e adesso, adesso mi hai messo anche le corna, io, il tuo povero diavolo, adesso sai che questa è la reale delle più reali realtà, questo mondo è un inferno, non ci resta che tenerci compagnia in eterno, con i nostri danni, i nostri dannati anni a seguire. E pensavi che tutto fosse stato un paradiso quel giorno che ci crocifissero insieme e ci buttarono dal cielo. Ebbene, sì, noi due angeli caduti, come Eva e Adamo, adesso dobbiamo continuare a preservare questo frutto amaro che decidemmo di cogliere, e oltre quello, dannata anima mia, dobbiamo anche far conti con le banane e le loro bucce dove spesso scivoliamo, non ci resta che scendere a patti… con me, col diavolo.
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