La verità su Sarah Scazzi
- Andrea Trofino
- 9 ott 2010
- Tempo di lettura: 2 min
Non fate altro che aspettare che il mostro passi in vetrina, come la marionette che tanto piacciono ai bambini, è tutto così un bel teatrino davanti a quello schermo piatto di fronte ai vostri occhi di pesce con la bavetta alla bocca mentre in mano avete la forchetta per i vostri succulenti rigatoni al sugo. Vi cola la bavetta, non aspettate altro da una vita. Da tempo non attendevate altro di assistere ad una notizia così succosa e corpulenta. Soprattutto corpulenta. Avete bisogno di qualcosa che ogni tanto vi distragga completamente dalla vostra inutile e vuota vita, di qualcosa di forte con cui inebriarvi il cervello e passare il resto della giornata con l’anima in pace, sapendo che c’è qualcuno peggiore di voi. Che c’è qualcuno capace di fare tanto mentre voi vorreste o forse avreste sempre voluto. Lì sul tavolo, con la vostra bavetta, con a fianco qualcuno che fate finta di amare da una vita. Finalmente ricevete l’oppio e la sacra unzione del redentore universale direttamente dalle luci e dal suono di un telegiornale televisivo, e i vostri occhi diventano a forma di cuoricino, il vostro animo si sente sollevato. Vi sentite liberi. Finalmente un’altra storia di cui non fate parte ma che vi rende improvvisamente la vita più leggera. Affondate meglio quella forchetta tra i rigatoni, il sugo che vi cola addosso, l’appetito che aumenta e le ghiandole della salivazione che fanno festa. Non stavate aspettando nient’altro che una notizia così gustosa, non stavate aspettando nient’altro pur di poter mettere un altra figurina che ritrae un mostro nel vostro personale museo degli orrori piuttosto che la vostra stessa faccia di fronte agli incubi della vostra stessa vita. Adesso potete davvero pensare che ci sia qualcuno peggiore di voi e finalmente oggi potete anche festeggiare in tutta armonia il settantesimo anniversario della morte di John Lennon con la sua foto appesa e incorniciata in camera come se fosse quella di un santino. Finalmente siamo di nuovo tutti liberi. I mostri esistono davvero. Siamo tutti salvi. Li hanno presi alla TV.
La memoria non è nient’altro che una scelta personale. Una scelta assai deliberata. Quando ricordiamo una persona – un genitore, un coniuge, un amico – migliore di quanto magari fosse, lo facciamo per creare un ideale, qualcosa a cui noi stessi possiamo aspirare. Ma quando ricordiamo qualcuno come un ubriacone, un bugiardo, un violento, non facciamo altro che creare una scusa per il nostro pessimo comportamento. […] Tutti gli esseri umani non fanno che cercare ragioni per comportarsi bene oppure scuse per comportarsi male. Chuck Palahniuk
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