Gap Associazione presenta “to Play” ed il teatro domestico vince ancora – Vasto 24
- Andrea Trofino
- 15 lug 2012
- Tempo di lettura: 3 min
Di: Silvio Laccetti
Ancora una volta magnifico, emozionante e molto reale. Questo trio di sensazioni, viene fuori da una serata, quella di ieri, all’insegna dell’arte scenica riprodotta attraverso l’originale riadattamento dell’opera di H. Pinter “Old Times” in cui il dialogo tra Anna (interpretata da Paola Ciuffetti), Kate ( interpretata da Adriana Di Iulio) e Deelei ( interpretato da Nicola D’Adamo) viene interrotto ed amplificato da tre monologhi di tre personaggi ( interpretati da Maria Lucia Cappella, Eleonora di Nolfo e Andrea Trofino) essenzialmente lontani per costume e realtà, ma molto vicini al messaggio che le tre facce descritte da Pinter vogliono dire.
La scena, già del tutto pronta all’arrivo in casa degli spettatori, è pronta a dar il via alla sequenza drammaturgica che, per natura, già incorpora manifestazioni di semplice quotidianità. Sono proprio Anna, Kate e Deelei a rubare l’attenzione dello spettatore che viene catapultato nel mondo che Pinter ci vuole descrivere e che, attraverso il dialogo e l’umorismo, rende forse chiara l’intenzione dell’autore. Poi, quando all’atmosfera narrativa, si aggiunge un tocco originale dato dall’interruzione e dall’arrivo di un personaggio diverso ( quello tratto da “Pazzo d’amore” di S.Shepard) che amplifica, attraverso un’ottima interpretazione di Maria Lucia Cappella, l’essenzialità del momento scenico, lo spettatore facilmente può ancora meglio dedurre il senso della scena. La narrazione poi riprende senza avviso, facendoci subito tornare al momento precedente, ma esponendo adesso ricordi, nostalgie e doppi sensi che rendono chiara la situazione presente di tre personaggi che mutano, per poi tornare al principio; che amano ricordare, ma guardano il presente con amarezza; che scrutano tra le inconsce volontà che all’interno di una società di stampo borghese, è difficile e quasi impossibile comunicare. In tutto questo elenco di ricordi dei “vecchi tempi”, come il titolo dell’opera già suggerisce, entra in scena un altro personaggio ( tratto da “Terrore e Miseria del terzo reich” di B.Brecht e interpretato da Eleonora Di Nolfo) che fa da cornice e da flusso di concetto, a ciò che nella vicenda dei tre attori sta già prendendo forma. C’è poi ancora spazio per azioni e dialoghi che sembrano voler trascinare mille simboli e mille analogie con ciò che nel quotidiano potrebbe passare in secondo piano, ma che in Pinter acquista un ruolo primario. È il caso dello stacco tra lo “ieri” e ”oggi”, tra l’amore o l’attrazione tra un uomo ed una donna, e l’amicizia (o forse anche qualcosa di più) tra due donne, quindi la follia del passato e la stabilità del presente. Non poteva meglio farci capire questo anche e soprattutto il personaggio che s’imbatte all’improvviso in scena (tratto da Luther di J. Osborne e interpretato da Andrea Trofino) e che in un monologo unisce alla voglia di cambiamento, quella di comunicare anche a chi principalmente non ha i mezzi giusti per farlo. Lutero si rivolge a coloro che non sanno il latino e non potrebbero capirlo, e che bisogna parlare a tutti, quindi in un modo accessibile a tutti. Nell’ultima parte della vicenda dei tre volti Anna, Kate e Deelei, sono i silenzi, i movimenti e ciò che lasciano trapelare, a governare il finale della scena che termina con una luce che si spegne ed il buio accompagna gli applausi del pubblico presente.
È stato l’ottimo lavoro degli attori, ma soprattutto della direzione artistica ( Maria Cristina Minerva e Marco Ercolano) ad emozionare ed incantare le fortunate persone presenti. Saranno impegnati per una settimana sia gli attori che la direzione artistica, i quali porteranno in scena questa performance fino al 21 di luglio. Ancora una volta il teatro domestico dimostra la sua forza ed il suo valore, e la domanda sembra volerci far riflettere sul come il teatro fatto di poche cose materiali, ma di gigantesche formule comunicative e di significato, possa entusiasmare e soprattutto far pensare, cosa abbastanza rara di questi tempi.
Comments