Esperimenti
- Andrea Trofino
- 27 feb 2010
- Tempo di lettura: 1 min
Mi piace effettuare esperimenti, come un piccolo chimico combinare i miei sentimenti con quelli di un altro, e poi come negli incidenti, effettuato lo scontro si riparano i danni.
Nelle nostre piccole preparazioni chimiche facciamo attenzione a non avvelenarci l’un l’altro con questi acidi presentimenti, come carto-amanti che leccano cartine per predire un futuro allucinato in cui sarà bello arrestarsi e restare, senza pianificare e pontificare troppo, senza allearci per avvelenarci.
Mi perdo come in un’amara composizione, di colori astratti e ruggine sciolti in un caffè come nel latte macchiato la mattina da uno sporco risveglio ed hai paura di scivolare via dalle lenzuola come un fantasmino immacolato richiamato all’ordine dei vivi da una lontana seduta spiritosa ad un tavolo dove si sposano le posate, dove si separano sedie e tovaglioli, e si accoppiano scherzi e sberleffi.
Ci sediamo ad assistere alla separazione delle nostre giunture spirituali tra uno sguardo nell’altro macchinando operazioni illegali al di sopra delle nostre teste tra le gambe del tavolo e le tue.
Mi piace effettuare esperimenti per non sopperire, combinare i sentimenti poi in caso d’incidente fermarsi un attimo a svolazzare a due passi da terra, a due passi da qui affianco al fianco tuo.
Ti sto sperimentando.
Comments