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Waking Life

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 18 ago 2013
  • Tempo di lettura: 1 min

Waking Life è un film d’animazione in rotoscope del 2001, diretto da Richard Linklater.

Il titolo è un riferimento alla massima di George Santayana che dice “[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled” (“l’esser sani di mente non è che pazzia tesa al buon uso; la vita da svegli è un sogno sotto controllo”).

Waking Life tratta la condizione di un giovane che si trova persistentemente in uno stato onirico. Il film segue il protagonista mentre osserva – e più tardi partecipa a – discorsi filosofici che tessono insieme temi come apparenza e realtà, libero arbitrio, relazioni con gli altri e il senso della vita. Nel corso del film si toccano altri argomenti, come l’esistenzialismo, il post-umanismo e le teorie di André Bazin. Viene discusso un saggio di Philip K. Dick, Come costruire un universo che non cade a pezzi due giorni dopo, introduzione alla sua raccolta di racconti brevi Spero di arrivare presto.

Con il tempo, il ragazzo giunge alla conclusione di star sognando e di essere incapace di svegliarsi. Il tema principale è infatti il sogno lucido, una condizione dello stato onirico che permette al sognatore (detto onironauta) di prendere coscienza del fatto di stare sognando.

Nella parte finale il protagonista teme di essere morto. Quest’osservazione scaturisce da particolari nozioni (credenze di antichi popoli) che i personaggi incontrati gli somministrano e che indirettamente somministrano all’osservatore del film.

 
 
 

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