Untitled
- Andrea Trofino
- 17 ago 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Sono stato abbandonato quarant’anni fa e nessuno mi ha mai più trovato. Sono stato abbandonato e da allora ogni persona che incontro mi lascia avvolto nel mio guanciale, non mi tocca, non mi sfiora, non mi accarezza. Vivo con l’eterna paura di essere abbandonato da chiunque incontro, forse addirittura da persone immaginarie e più ho paura di essere lasciato più vengo lasciato a me stesso. Le paure, i miei incubi, si sono avverati tutti senza esclusione di colpi. Sono destinato all’esilio permanente. Più desidero conoscere più vengo disconosciuto, più cerco il nome di un’altra persona più perdo il mio, ogni volta che amo io vengo disamato e disarmato. La vita di chi ha avuto un trauma una sola volta è un trauma che dura per sempre. Ogni volta che trovo perdo oppure quella volta che trovo mi è impossibile raggiungere completamente l’obiettivo o la persona perché una barriera, come una porta che mi si para davanti, fa in modo che non possa mai allungare abbastanza il braccio per prendere tra le dita il cuore pieno di una persona. L’essenza di me stesso. Sono nato assente. E’ una maledizione ormai che si perpetua da sempre e non c’è nessun incantesimo che mi possa liberare. Ma davvero non esiste?
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