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  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 18 giu 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Sto cercando un modo per interrompere i sentieri del passato che vogliono ricollegarsi ai boschi del mio presente. Probabilmente dovrei far perdere le tracce lasciate sulle strade, usare molte deviazioni, forse finanche scorciatoie e potrei provare ad arrampicarmi su vette già dimenticate. Il problema di lasciarsi le città del passato alle spalle è andarsene muovendosi nello spazio più che nel tempo. Muovendosi appunto. Se resto fermo nello stesso punto la mappa delle strade che viene a me dal ricordo è facilmente riconducibile. Potrei provare a camuffarmi, alcuni dicono che adottare una nuova maschera, nuovi vestiti e comportamenti aiuta nel percorso del viaggio. Dovrò trovare numerosi negozi nella mia via, magari anche eccentrici. Eppure in qualunque posto mi diriga c’è sempre quella luna piena che mi irrita la notte e quel sole che brucia nei miei occhi. Finché potrò muovermi dalle memorie che stano spiando ogni mio movimento e a confonderle sarò salvo. Ma ho l’idea che non potrà durare all’infinito. Prima o poi ogni sentiero si ricongiunge e in quel punto segnato da una X credo che ci sia l’ultimo atto di volontà.

 
 
 

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