Una lezione
- Andrea Trofino
- 14 lug 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Perché non hai capito che vivere ed amare sono la stessa cosa e che amare è solo qualcosa in più da mettere nel vivere e che il vivere è più importante e che vivendo si ama. Ma se tu non vuoi vivermi io sono impossibilitato a vivere anche in te ed allora ci ritroviamo come personcine imbalsamate in attesa di una corrente elettrica che ci faccia riprendere da questo stallo. I battiti del cuore hanno milioni di sfumature come i colori dei battiti d’ali di una farfalla, se non voli non potremo incontrarci, se lo farai potresti scatenare una tempesta altrove in un altra zona della mia anima. Scegli tu quale possa essere il luogo giusto dove comporre il nostro più grande errore perché è sbagliando insieme che si impara. Sei proprio una lezione e sulla punta della mia lingua diventi una locuzione generica, un’unità autonoma che si muove quando la pronuncio. Muoviti, dirigiti verso di me, combina questo enorme disastro. Scombiniamoci insieme, fammi capire quest’ultima lezione. E’ quella che tra le scritte trovate su un libro racchiude tra un punto ed una virgola la tua unica e piena essenza insondabile. Resti chiusa da parentesi e vieni seguita da un asterisco, sei una nota a piè pagina da toccare con le dita bagnate dalla saliva della mia lingua. Ti sto sciogliendo già come ti ho già scelta milioni di epoche fa quando eri Eva ed io ancora non ti conoscevo. Chi sei tu oggi? Ti conosco ancora davvero?
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