Rigida e fredda
- Andrea Trofino
- 13 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Adesso posso descriverti in ogni situazione e raccontarti come mi sento ogni volta che ti guardo e mi riverso dentro di te.
Voglio scivolarti addosso come se in questo autunno mi trasformassi in manna che cade dal cielo sulla tua pelle come se io fossi il nettare dell’autunno e tu quello della mia estate.
Voglio pioverti dentro per riempire il vuoto che nessuno riesce a colmare. Sei il vaso che voglio fare traboccare ed io l’ultima goccia che scivola su di te, tu sei foglia che trema al vento ma sei anche l’ambrosia di cui voglio nutrirmi.
Voglio fare colazione con te per ridere sul latte versato. Ti penso come ad un petalo di rosa che si poggia piano sulla schiuma del cappuccino, e ti soffio via per vederti volare. Se non vuoi farti sedurre dalla realtà lascia almeno che l’immaginazione che ho di te ti domi completamente, lasciati ammaestrare.
Verbo che forse è proprio giusto dato che sei maestra, maestra nello sfuggire ad ogni provocazione, ad ogni sentimento ed emozione, sei un’anguilla adesso, sei colei che due settimane fa mi ha venduto il frutto del peccato ma poi ti sei dimenticata di insegnarmi di nuovo la differenza tra bene e male che ho dimenticato tra i cespugli della tua pelle, negli occhi bui della notte, nella luce che contorna il tuo viso come un’aureola, un fuoco fatuo che ti illumina la notte.
Ma tu dimentichi sempre tutto. Un giorno prima o poi ci arrenderemo vero? Quando nel tuo corpo si sarà accumulata una tristezza pastosa e pesante, quando la realtà che ti circonda ti stringerà troppo forte allora mi chiamerai col mio nome e il tuo nome verrà pronunciato dalla mia bocca, sarà un bacio dato col nostro dire sulla punta della lingua.
Non voglio più avere fretta ma non abbiamo tutto il tempo del mondo. Non potrò più a lungo continuare a vivere una vita che non è mia o facciamo in modo che questa tua vita sia anche un po’ la mia per come si dice, condividere insieme, coltivare e forse soprattutto condire.
Esisteremo solo per noi, anche se pensi che non abbiamo più niente da nascondere, nemmeno al tuo disamato marito. In base a leggi di matematica e fisica è l’uomo più tradito del mondo ma questo non è un problema che possiamo porci. La statistica ha i suoi infiniti margini di errore così come le cellule che producono la sensazione dell’amore.
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