Posseggo dunque non sono
- Andrea Trofino
- 5 set 2010
- Tempo di lettura: 2 min
Amore mio. Mio. Nessuna cosa è in mio vero possesso. Dichiarando che ciò che amo è anche mio in quello stesso momento ho affermato da una parte di non amare e dall’altra di munirmi di un’arma eccezionale che mi condurrà ad una morte prematura. L’uomo come la donna non possiede nulla, forse neanche i propri figli possono definirsi proprietà privata. Perché essi sono liberi di incontrarsi con il resto del mondo e non c’è nessuna catena che li debba tenere legati a chi li abbia procreati. E’ dunque vero che l’uomo non possiede nulla. Una donna che ti vuol vivere accanto non è un tuo possesso. Amore mio. Stella mia. Nulla è tuo. Ma il mondo vuole farti credere che tu possa avere il privilegio di poter possedere anche l’amore. L’amore non si possiede, si vive. L’uomo quando ha la pretesa di possedere può arrivare fino ad uccidere gli altri o se stesso, come un bambino capriccioso quando scopre che gli hanno rubato il proprio giocattolo. Quando quell’uomo scoprirà che nulla può davvero essere in suo possesso, perché come animali abitanti la terra facciamo parte di un tutt’uno con l’intera natura e nulla è nostro ma tutto è in noi, quell’uomo impazzirà e sarà in grado di distruggere il suo amore come lo stesso giocattolo che buttò via da bambino. Quando un uomo crede di possedere sarà semplice per lui una volta scoperta la verità e cioè che nulla si può possedere, di distruggere ciò che lui riteneva e pretendeva di poter possedere. L’amore non si ha, si vive. La vita non si ha, si vive. Forse solo la morte è davvero nostra, ma ci annichilisce. Ciò che pensate di possedere in realtà non lo possedete affatto.
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