Non credi
- Andrea Trofino
- 7 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Quei due laggiù, su quella strada lungo il bosco ovattato del tepore bianco del mattino, non ancora comprendevano che si stavano perdendo, separandosi come due tronchi spezzati da un fulmine.
Con l’illusione di essersi trovati si stavano perdendo in un labirinto senza uscita perché non avevano colto l’essenziale che si cela dentro di loro.
Io non ho colto il brillio e il luccicare dei tuoi noccioli di nespola che mi guardano così raramente, ma tu non hai colto il vero desiderio che in me si cela e vuole aprirsi e che in te continui a nascondere come se fosse il peccato più grande del mondo.
Tu non credi sia possibile? Possibile che non mi vuoi credere? Incredula.
Ti stai sbarazzando di me sotto i tuoi capelli che fioriscono al sole d’estate, sto scivolando via sul sudore, mi attacco al fiore della tua pelle. Non comprendi il mio unico linguaggio, le mie parole quando ti chiamo, quelle che dicono che sei come un campo di grano da coltivare, dove le spighe si dirigono in alto verso il sole e come l’oro e come il burro è la tua voce e la morbidezza delle mani quando si sciolgono su di me.
Voglio ripetermi. Voglio ripetermi.
Non dirmi che sono soltanto ripetizioni perché anche i battiti del cuore si ripetono in continuazione e si ripetono e battono sempre più veloci man mano che si è più vicini.
Allora perché non vuoi essere vicina, compagna, erba di casa? Fiore all’occhiello. Girasole, margherita, viola, tulipano. Qualcosa che nasce dalla terra.
Io non sarò mai solo quello che tu cerchi o pensi di cercare (ma sai davvero trovare?), io sono tante molteplici cose e tu vuoi impararne solo una.
“Imparami” meglio nel senso di avvertimi dentro di te.
Io ti insegnerò se ti farai insegnare. Segnami sognandomi. Colpiscimi fino a farmi male io mi farò colpire se non ti farai mancare.
All’ora prestabilita, nel momento esatto, nell’istante giusto in cui due amanti si ritrovano insieme per la milionesima volta come se fosse la prima.
Non avevo mai scritto queste cose e la mia mano inizia ad essere stanca. Stringila.
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