Mentre il mondo va a rotoli di carta igienica
- Andrea Trofino
- 8 giu 2013
- Tempo di lettura: 2 min
Ho buttato uno sguardo su questi scritti e non mi sono mai più preso la briga di riprendermelo tanto che adesso mi sento cieco. Nel frattempo che il mondo va a scatafascio, negli istanti submicroscopici, mi prendo le brighe e pur non sapendo esattamente cosa siano, le sniffo come se fossero polvere di una particolare droga. Il punto è che forse non vengo mai al punto. Ogni volta che mi prendo la briga di scrivere qui, mi accorgo che è proprio quella volta che non ho nulla da dire (vostro onore). Vogliamo parlare della crisi che non smette neanche un attimo di stare nel panico e che mentre urla nessuno è capace di sedarla un solo attimo? Vogliamo parlare del Papa Francesco che con la scusa della povertà rincoglionisce i già poveri di spirito? Vogliamo parlare delle casalinghe di Voghera che mentre cucinano guardano il telegiornale filrtando su Facebook con anonimi sconosciuti, piangendo commosse e deliziate alla notizia che la Minetti era segretamente innamorata di Silvio Berlusconi e che in quella notizia ci credono fermamente perché pensano che solo il loro amore è andato a puttane? Per loro “amore” intendo il loro marito. Sì, perché loro ormai sanno che mentre cucinano o lavano, il marito è a letto con una prostituta. Piangono. Piangono commosse e disperate. Poi ci meravigliamo se ci sono maestre che violentano i bambini delle loro classi oppure maltrattano innocenti ragazzi con la sindrome di down e ci chiediamo come mai ci siano tanti uomini che uccidono queste stesse maestre che oggi sono loro mogli. Bisogna rifletterci sopra un po’, come fece Narciso, bisogna rifletterci fino a farsi male, fino a scivolare sulla superficie inerte delle cose. Ma è pur vero che non tutto il male del mondo viene per nuocere. Spesso viene per… suocere. Ma io sono convinto che c’è lo scampo. Uno scampo dev’esserci per forza. Arrivederci alla prossima puntata.
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