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Lo schianto

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 25 mar 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Sono sul balcone dell’appartamento di Miriam a Nannitaria, con un bicchiere in mano e una sigaretta nell’altra. Miriam viene verso di me, mi si avventa contro e con entrambe le mani mi spinge giù dal balcone. Si trova solo al terzo piano ragion per cui la caduta non è altissima. Cadendo, spero di svegliarmi prima di toccare terra. Batto sull’asfalto, con durezza, e me ne resto lì, schiacciato, con il collo completamente girato a trecentosessanta gradi. Alzando gli occhi guardo il bel viso di Miriam che è intento a osservarmi con un sorriso benigno. E’ la serenità del suo sorriso – non la caduta né l’immagine onirica del mio corpo infranto, sanguinante – a svegliarmi.

E’ lei lo schianto mentre il sogno soltanto un volo. 

 
 
 

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