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Lardo ai giovani

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 4 set 2011
  • Tempo di lettura: 2 min

Bisogna addolcire questa vita amara con dello zucchero nel già troppo amaro caffè del risveglio mattutino, quando la luce del sole che penetra dalle persiane stendendosi sulla mia fronte come una griglia rileva la subitanea inquietudine che mi si presenta già al risveglio. Ma il troppo dolciume cosparso nella vita ci fa ingrassare e ingrossare, divenire larghi di vita e stretti di vedute, la larghezza del culo di una donna è direttamente proporzionale alla piccolezza dei suoi occhi e di quello che è in grado di vedere oltre le apparenze. Ma non è una questione di estetica. E’ la società di oggi che vuole la donna extra-large e l’uomo, chissà perché, sempre più filiforme e malaticcio. E’ la malattia del Capitalismo. L’uomo si svena per mantenere una donna che s’ingrassa col suo sangue. Ma non era di questo che avrei voluto parlare. Sì, la Nutella. Finalmente è stata conquistata dalla donna, un altro diritto inderogabile finalmente acquisito. All’uomo la birra davanti alla TV. Nonostante la decadenza dove ci sta portando la crisi, continuiamo come ebeti a far finta che tutto vada bene, inebriati e inebetiti dei vari oppiacei concessici in dono da chi invece è molto più sveglio di noi. I figli sono l’oppio dei popoli. I social network, le trasmissioni televisive, la stessa internet. L’importante è avere una sedia abbastanza comoda dove poggiare il culo e godersi lo spettacolo. Allucinati allucinanti. Nel frattempo continuiamo a vivere in un paese di merda costruito da Berlusconi (lo ha detto lui dopo venti anni che è in politica, quindi ringraziamolo) e nessuno smuove il proprio culo per liberarsene. E’ meglio restare intontiti, almeno fino a quando non andremo in astinenza e allora forse sì, qualcuno scenderà nelle piazze, ma non perché voglia cambiare questo paese, no, ma per reclamare ad alta voce il diritto agli oppiacei del popolo e a questo punto affermerei di questo gran popolo di merda. Viva l’Italia.

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