La Dama Nera
- Andrea Trofino
- 16 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Oggi esce la Dama Nera dalla cantina. Circa una volta al mese lascia il suo covo per andare a procurarsi del cibo come fanno gli animali notturni che si nascondono fino a quando non sentono i morsi (letteralmente) della fame divorarli da dentro fino a farli sanguinare. Esce con le sue occhiaie nere che ormai sono così profonde e radicate che scendono puntando fino agli enormi seni che si porta dietro come una maledizione da quando era fanciulla. I capelli lunghi, lisci e curati, come se fosse appena stata dal parrucchiere, i tacchi alti per cercare di sembrare all’altezza della situazione, ben nascosti però in un paio di Converse rosse. I tacchi nelle Converse rosse. Cosa c’è di più trash e anti erotico? Si trucca ed usa un sacco di trucchi. Prende strane deviazioni per non farsi notare eppure dai suoi vestiti si direbbe tutto il contrario: si veste come se dovesse andare ad un ballo in maschera ma poi si nasconde dietro le auto pur di non farsi vedere, cercando di raggiungere i negozi dove va a fare la spesa come fosse un topo di fogna o un ragno in preda ad una forte intossicazione da botulino. Poi rientra e se incontra qualcuno lo evita circumnavigandolo attentamente come se avesse studiato in un centro per la navigazione fatta per evitare gli iceberg. Rientra. Passano mesi. Esce una volta sola in 28 giorni come la luna piena e le mestruazioni. Dicono viva insieme ad un orco, barbuto, molto più vecchio di lei e impotente. Ma lei sembra voler comunicare al mondo tutta la sua falsa felicità. Bisogna saper fingere per essere felici. Dicono che un giorno abbia partorito una bimba, ma la bimba una volta cresciuta non l’ha mai più voluta vedere perché la Dama la abbandonò per scappare con l’orco cattivo e con la barbetta grigia. Le favole esistono e vivono nel presente proprio di fianco casa vostra. Basta saperci fare attenzione. Basta saper osservare. Basta saper ascoltare, dicono. La Dama Nera è la Luna.

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