L’uomo che cade
- Andrea Trofino
- 27 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Fallire molto probabilmente deriva da “fall” che in inglese vuol dire cadere. Quando un uomo si trova su una cima o su un terreno stabile ad una certa altezza e si tiene in equilibrio va tutto bene, il mondo gli gira intorno e gli sorride. Ma poi bastano un paio di scossoni, qualche scivolone di troppo e quell’uomo inizia a cadere (“to fall” in inglese). Spesso neanche se ne accorge e si risveglia su una piattaforma in riva al mare svenuto dopo aver volato anche per chilometri cadendo letteralmente da una nuvola. E’ un fenomeno fisico-psicologico che si chiama fallimento e generalmente accade in poco tempo senza che nessuno veramente se ne accorga. L’uomo si risveglia solitamente in un forte stato confusionario (rigorosamente senza l’aiuto di nessuno) e fa fatica a ricordare dove si trovasse prima, a quale altezza. Vaga per giorni, poi anche per mesi cercando di capire o di ritrovare il Paradiso perduto senza conoscere più come sia fatto quando piano piano inizia ad urlare nella disperazione come un bambino abbandonato. Un uomo che fallisce è come un bambino abbandonato dai genitori. Perde qualunque cosa e chiunque prima gli stesse vicino adesso volta le spalle. Il fallimento è completa solitudine ed è l’esatto opposto di amore e benessere, coccole e cioccolatini, Natale, Pasqua e tutte le altre feste perdono completamente di ogni significato. Dal giorno in cui fallisci non ci sarà mai una vera risalita e ci sono dei caduti che mai più riusciranno a rialzarsi. Ma la crisi ha la sua opportunità. Siccome ciò che tutto è bello si trova in alto continua a girarci la testa, perdiamo l’equilibrio, camminiamo sbandando. Spesso questo fallire accade anche per motivi del tutto esterni e quando accade in questo modo la sintomatologia può soltanto peggiorare. Fino ad oggi non sono stati scoperti rimedi reali contro il fallimento a breve termine ma si spera che la medicina faccia i suoi progressi assieme alla politica ormai impossessatasi anche della Salute Pubblica. L’aspirina perfetta sta per essere realizzata. Potrei vendervela io. Proprio l’altro giorno mi sono sentito cadere, potrei ricominciare a rialzarmi vendendovi l’aspirina per risollevare le vostre sorti. Ogni moneta ha un lato che ben presto si svela. Ma è inutile saperlo perché il destino è impervio, irto di pericoli. Per quanto possiate fare attenzione la ruota gira e gira male generalmente per voi e gli anni non sono infiniti. Ma basta “cadere” per vedere la fine di un uomo?
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