Intervista da parte di una sconosciuta
- Andrea Trofino
- 20 set 2016
- Tempo di lettura: 3 min
1)Quando hai iniziato a scrivere? La tua passione per la scrittura è nata in un momento particolare?
Ho iniziato a scrivere quando ero ragazzino, da quando ho iniziato a sognare altri mondi diversi dal mio. Ho iniziato a scrivere perché mi sentivo lontano dagli altri e anche un po’ diverso ed ho iniziato anche quando mi sono accorto di avere un debole per l’altro sesso, un debole dovuto ad una mia timidezza ancestrale. Ho sempre scritto per qualcun altro in qualche modo e mai veramente per me stesso. E’ sempre stato come un modo per richiamare l’altro, la sua attenzione.
2)Vuoi parlarci dei tuoi libri?
Non ho mai scritto dei veri libri, sono uno scrittore “per caso” anche se in rete ce ne sono un paio pubblicati su siti piuttosto famosi ma non sono veri libri o romanzi, sono raccolte dei miei pensieri, poesie e lettere, intrecci slegati tra loro. Il primo nacque dopo che il fenomeno dei blog su internet venne meno con l’arrivo di Facebook ed è una raccolta di tutti i miei post del blog e ormai parliamo di dieci anni fa. E’ praticamente un diario stampato pieno di giochi di parole, di illusioni e allusioni, poesie, momenti deliranti. Il secondo è nato per l’amore che ho provato per una persona. E’ più lineare. Ci sono all’inizio alcune poesie che probabilmente sono più canzoni che vere poesie e successivamente il libro si trasforma in una raccolta di lettere scritte ad una donna misteriosa. L’ispirazione è stata data da un libro di David Grossman, scrittore israeliano piuttosto famoso. Posso dire che è ancora in fase di evoluzione poiché viene scritto in real-time prima su internet e poi viene aggiornata la pubblicazione vera quando aumentano le pagine. Un libro che cresce come una pianta. Poi c’è anche una raccolta di poesie.
3)Ce n’è uno a cui sei particolarmente legato?
Direi che sono legato particolarmente al secondo che ho descritto prima.
4)Hai mai attraversato una fase di blocco nella scrittura?
In vita mia ho sempre scritto ma in effetti ci sono stati blocchi in vari periodi così come magari ci sono stati blocchi anche con la lettura. Innanzitutto questi momenti ci sono quando non trovo una persona o un qualcosa, probabilmente anche dei libri che mi stimolino e mi ispirino in maniera particolare e allora preferisco dedicarmi ad altro. Ci sono a volte incontri che si rivelano come epifanie e ti fanno scoprire cose che prima pensavi non esistessero. La vita può sempre sorprendere.
5)In quale momento della giornata preferisci scrivere?
Ho sempre preferito scrivere la mattina e molto raramente la sera. Mi ha sempre dato un po’ fastidio questo fatto poiché la sera, forse per una sorta di stanchezza o pigrizia mentale faccio sempre molta fatica a mettermi a scrivere. Sono “un’oca”. Ci sono due tipi di personalità nel mondo, chi “funziona” meglio la mattina (le oche) e chi funziona meglio la notte. Io appartengo alla prima categoria, ma è una questione di abitudine.
6)Ci racconti il giorno in cui è stato pubblicato il tuo primo libro e la soddisfazione che hai vissuto?
Mi ricordo che fui molto felice di vedere il mio libro pubblicato su un sito famoso. La prima cosa che feci fu quello di contattare una persona a me molto cara.
7)Prendi una frase di un tuo libro e spiegacela.
“Ma nessuna correzione apporterò al tuo essere perché ho imparato ad amare più i tuoi difetti che i tuoi pregi. Moriamo con errori irrisolti e mai nessuno può correggersi del tutto. Voglio imparare a sbagliare e a inciampare nei tuoi ostacoli. Mi amerai per ciò che non sono le mie correzioni, mi amerai perché anch’io sono fondamentalmente sbagliato, amerai i miei errori come io amo i tuoi. Nessuno può correggerci perché stiamo diventando incorreggibili.”
Si spiega da sola. Conoscendo una persona alla fine ciò d cui ci innamoriamo sono proprio le cose che non sopportiamo di lei. I suoi pregi ormai ci annoiano.
8)Hai un libro non tuo che preferisci?
Probabilmente sono tutti i libri di Chuck Palahniuk (nome di uno scrittore impronunciabile) e in particolare “Soffocare”. Questo da una parte. Ma probabilmente il libro che ho a cuore in assoluto è “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera (e molti suoi altri).
9)Sei un lettore compulsivo? Quanti libri hai letto più o meno?
Una volta ho cercato di contarli, impresa non facile vito che il disordine regna sovrano e i libri ormai li nascondo sotto le mattonelle! Credo di aver letto intorno ai seicento libri più o meno. E’ un brutto vizio!
10) Per concludere l’intervista dovresti dirci la tua citazione preferita e darci una ricetta che ami particolarmente.
Di citazioni ce ne sono tantissime, forse quella frase che mi ha sempre colpito molto è quella un po’ poetica e criptica di Nietzsche che scrive nel suo Zarathustra “occorre aver un caos dentro sé per poter creare una stella danzante”. E’ quel caos che forse hanno tutti gli artisti.
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