Il paradosso al contrario
- Andrea Trofino
- 5 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il fatto paradossale è che senza lo specchio che sono gli altri e in cui ci riflettiamo risulta impossibile riconoscere noi stessi e quindi la nostra stessa esistenza è data solo dalla presenza e dall’interazione con gli altri. Se non ci sono gli altri noi semplicemente non esistiamo, un po’ come succede anche nelle interazioni virtuali su Internet.
Quindi noi sappiamo di essere presenti a noi stessi e di essere vivi solo e solo se in presenza anche degli altri, se vivessimo in totale ed esclusiva solitudine (intesa come assenza fisica e totale degli altri) sin dalla nascita saremmo dei gusci vuoti completamente privi anche della coscienza del nostro sé e non sapremmo di essere vivi e presenti nel mondo.
Il sé non si può sviluppare senza la presenza degli altri. Noi non potremmo essere vivi senza la presenza o la percezione che anche gli altri lo siano.
Quindi puoi vivere solo ed in autonomia solo e solo se vi è anche la presenza di altri. Perché l’autonomia è un fatto mentre la solitudine è un altra cosa. Bisogna ovviamente saper vivere in autonomia e questo vuol dire riuscire ad essere autosufficienti (ma questo non sempre è in realtà un bene, perché chi è ricco, non ha bisogno di esserlo completamente, viceversa meno avrai a disposizione potere e ricchezza più avrai necessità di essere autosufficiente). Quindi il motivo per cui si prova solitudine è una mancata relazione, condivisione e identificazione con pensieri e desideri degli altri anche nel mondo dell’inconscio collettivo e quindi nel modo in cui riusciamo a percepire il mondo esterno, più a meno ostile, più o meno amichevole. Ovviamente meno avremo la percezione di un mondo ostile e meno ci sentiremo soli. A questo punto mi verrebbe da chiedervi come vi sentite oggi, e nelle giornate in cui i giornali e i giornalisti sputano a raffica notizie di morte, calamità, pandemie (non facciamo nomi) etc. Quando questo avviene in eccesso vi sentirete perdutamente soli. Si può scatenare il PANICO. Il sentimento di solitudine è molto diffuso nel mondo occidentale e bisognerebbe chiedersi cosa stia effettivamente accadendo nei pensieri e nei desideri di tutti e di molti. Cosa stiamo sbagliando? E aggiungo: forse questi desideri per alcuni non vengono mai corrisposti dalle autorità che ci governano e che dovrebbero essere garanti del nostro benessere sociale e questo ci fa sentire persi.
E sentirsi perso è molto vicino a sentirsi solo.
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