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Il mio amore è un arsenale

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 5 nov 2011
  • Tempo di lettura: 3 min

Oggi mi sono barricato in casa prima che tu tornassi dal lavoro. Sono rimasto barricato in casa prima che tornassi dalla spesa. Sono rimasto barricato in casa prima che rientrassi dopo essere stata dal tuo amante. Mi sono nascosto dietro la poltrona e mi sono organizzato. Ho messo tra i denti il coltello da cucina per il pane, nelle tasche ho infilato forchette e cucchiaini, in testa lo scolapasta. Negli stivali ho infilato quei coltelli che rubai in un ristorante, non hanno mai tagliato nulla, spero che questa sia la volta buona e funzionino. Tesoruccio mio ti sto per fare la festa. Ti aspetto barricato in casa dietro la poltrona, ho anche una rosa rossa nel taschino della giacca con tutte le spine attaccate. Attaccate alla presa di corrente. Ricordi? Quella splendida rosa rossa di vetro che avevo comprato per te il giorno di San Valentino che s’illuminava e si spegneva. Per te. Per te che sei una corrente alternata. Ci vorrebbe una bella scossa, uno scossone amore mio, qualcosa che ridia vigore a questo nostro amore assopito da anni come un orso bruno andato in letargo, bruno come il tuo… il tuo amante. Ho messo su un arsenale per quando tornerai, un arsenale di armi per amarti meglio, per amarti mi sono armato e una vocina mi sussurra nella testa ”Mia cara Bina”, le parole che dovrei dirti quando ti vedrò rientrare a casa. Io sarò il tuo caro Armato. Ah ah ah ah! Vecchia. Ma forse è ancora buona. Teniamocela per questa volta.

So che sei passata accanto all’agenzia matrimoniale durante il percorso del tuo ritorno. Sei passata a fare la spesa, a fare nuovi incontri, e poi infine sei passata da lui. So dove lo hai conosciuto. Sì, ho visto tutto. Ho rubato la tua password, ho letto tutto. Neanche una prostituta sarebbe stata capace di avere così tanti contatti in un sito d’incontri come quello. Per questo adesso ho deciso di deporre le uova ma non le armi. Sarò la tua gallina omicida tesoro. Non hai scampo, appena rientrerai in casa qualcosa salterà in aria.

Salterà in aria tutto, il nostro matrimonio, la nostra casa e i nostri bambini che nell’eventualità ho pensato bene di legarli al letto imbavagliandoli. Che dolci creature amore mio. Le nostre piccole creaturine angeliche che abbiamo fatto insieme, che abbiamo portato alla luce, che abbiamo dato al mondo e che adesso li riprendiamo con noi, vero tesoro? Verranno tutti in Paradiso con noi. Felici.

Ecco ti vedo arrivare dalla finestra. Io sono pronto. Non ti avevo mai vista così… così… così zoccola. Da quando hai conosciuto quel tipo sembri una donnina da marciapiede, ma tra poco tutto finirà. Ho creato il mio arsenale personale, perché lo sai, il mio amore per te è un arsenale di frecce di Cupido, di proiettili, di coltelli rubati da un ristorante che non tagliano bene… la carne cotta.

Ecco, sei entrata, mettiti comoda sulla poltrona. Dietro ci sono io con il mio bell’arsenale pronto a farti mia. Ti amo. Lo sai che ti ho sempre amato. Ma cosa hai messo nella borsa? Quella borsa è enorme… no, non poggiarla, non poggiarla sulla poltrona tesoro, non farlo. Ti prego, ti supplico, io ti amo, ti amo!!!

BOOM!

Mi hai schiacciato con il peso del tuo shopping. La poltrona ha ceduto e le forchette mi si sono infilzate tra i gioielli di famiglia. Sento da lontano la sirena dell’ambulanza. Hai sempre ragione tu anima mia, mio fiorellino, mia stella dell’universo, mio unico punto di luce. Sono un imbranato e ti amerò per sempre, non ci possiamo dividere, siamo due anime gemelle che vivranno insieme nell’eternità. Anzi, nell’Eternit, questa meravigliosa casa fatta tutta di Eternit. E’ per il nostro futuro, per sempre. Il nostro amore è per sempre. Come il cancro.

Ho capito che mi hai salvato la vita, hai salvato la vita di tutti.  Sei di nuovo la mia dea. Un giorno inviterò il tuo amante a casa nostra per cena. Faremo un’altra festa, vero? VERO?

Dopo che saranno trascorsi questi sei mesi con me in prognosi riservata con i gioielli di famiglia trafitti dalle forchette. Quanto male mi fai amore per farti voler bene, quanto male mi fai.

 
 
 

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