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Ho il gioco in mano

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 18 feb 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Io ho il fuoco sul palmo della mano sinistra,

la spada impugnata nella mano addestrata a destra,

nel complesso ti ho in pugno, sei un dado che ha perso la faccia.

Ti butto sul tavolo ed esce lo zero, è il numero che vali.

Non vali niente.

Sei l’apparenza degli occhi che scompare appena mi volto

e svolto la vita.

Perché di bar e caffè ce ne sono a milioni sul pianeta,

tu non eri capace neanche di essere dolce come la panna.

Amara. Salata. Come una lacrima sul collo di una lumaca.

In un giorno di rugiada antica.

Antipatica ma quale mai empatica.

Ti autodefinisci allora non sei nulla.

Ho il fuoco in bocca tra le labbra e la spada tra le mani,

Io sono colui che gioca, tu hai solo e sempre perso

perché non sarai mai capace di cambiare verso.

 
 
 

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