Gli ultimi giorni di Marzo
- Andrea Trofino
- 29 mar 2013
- Tempo di lettura: 1 min
Ho il freddo nell’anima del ghiaccio preso dal whiskey rende gelido il cuore il mio sangue un cocktail amaro che scorre in me e fluisce fuori un fiume di amarezza scorre in te attraverso i miei occhi lo puoi vedere, lo puoi sentire.
Ho lo sguardo gelido ti fisso immobile fisso l’immobile muro il muro della solitudine.
Con un urlo vorrei romperlo come se fosse un muro di vetro vorrei romperlo con un urlo rompere il silenzio oltre la velocità del suono i vetri s’infrangono volano in aria come farfalle i vetri infranti di scoppio.
Come scoppiano le lacrime come scoppiano i palloncini come scoppia un cuore solo come scoppiano i pop-corn.
Non voglio dirti che sono uno scoppiato. Però è vero che non sono in coppia per questo ho il freddo all’anima le mani gelide, i guanti spessi, il petto che brucia, il cuore che giace.
Ti abbandono, ti abbandono senza lasciarti più nessun dono. Ti abbandono, come se fosse tutto la vita intera, un bidone. Immondizia.
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