Eternità
- Andrea Trofino
- 27 set 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Se diventiamo liberi dal passato degli altri abbiamo tutto il mondo. Solo io e te. Solo noi.
Quando ti ho visto per la prima volta ho pensato: com’è dolce quel ragazzo. Quante cose dice con gli occhi. Com’è delicato nei movimenti.
Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state. La metafisica della mediocrità. La paura della felicità. Bastava dividere il mondo in due: di là, quello che lui permetteva di sapere; di qua, i segreti. Tra poco si sarebbe alzato e avrebbe chiuso la porta tra i due mondi.
Lui aveva cominciato a dimostrarle che non esistono buone abitudini, che abituarsi a qualcosa è sempre un modo di spegnere la curiosità, cioè di bloccare la propria evoluzione, (quindi morire).
I superalcolici fanno dimenticare il presente, il caffè ti fa sentire più qui e ora e ovviamente distoglie dal passato. Lo stinge, lo intorbida… (lo macchia). Eccola, l’acqua sporca!
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