Domenica 16 ottobre
- Andrea Trofino
- 16 ott 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Madre Terra. Padre. Si suppone che il Padre sia il cielo o il Sole. Sorella Luna. Cugina stella. Venere sei una grande meretrice, resta dove sei. Plutone sei Leopardi.
Non ci sono più lampi di genio neanche quando tuona. Magari ci fosse Odino, lo udirei. Oppure gli terrei un’udienza.
E’ inutile. Questo è il solito periodo in cui tutto è inutile. Ma forse c’è bisogno di inutili periodi per poi passare agli utili. Ogni cosa che provo a prendere mi sfugge di mano. Persone, oggetti, pr-ogetti, chimere, macchine del tempo, camere da letto, donne e divani. Siete tutti inutili. Perché io mi sento inutile.
Futile. Irascibile. Perso.
Eppure amo la parola “ineluttabile”. Che un caro scrittore ripete tantissimo in ogni suo libro. Chissà se lo indovinate.
Domenica subliminale. C’è una nebbia che si taglia e come nelle vene dei polsi ne fuoriesce un liquido rossastro. Un delitto a cielo aperto stamattina.
Ma chi bussa al cielo quando viene aperto? Ma soprattutto chi apre. Non credo ci sia proprio nessuno dietro quella porta.
Hai torto. Probabilmente hai ragione.
L’amore uccide l’animo sensibile e la nebbia che si taglia ha un’elevata sensibilità. Fidatevi. Si lascia ogni volta dal sole e lo tradisce con la terra.
Marte e Mercurio. Venere basta. Mi stai riducendo in cenere e preferisco l’arrosto a tutto questo fumo che s’inala alle mie narici.
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