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Divelto

  • Immagine del redattore: Andrea Trofino
    Andrea Trofino
  • 13 mag 2009
  • Tempo di lettura: 1 min

Nel mio velluto arancio sale su nel blu cielo indaco, del mio vello scivolato ad agguantare mani resta la mia onda sincronizzata sulla spiaggia, spumata come un felino senza pelli, divelto come i tuoi maledetti occhi senza volto, io mi giro, volgo a te il mio ballo, mi stiro sul tuo finto cadavere dormiente tra le vere e i diamanti frastornati dalle campane di cristallo che giudicano le vette, come Cristo quando tornerà a selezionarci, tra buoni e cattivi non saprà più cosa cogliere, ci accoglierà forse tutti, noi accecate anime bramose che non ricordiamo più il peccato. Saremo divelti come alberi in una tempesta e correremo svelti, svelti, da questa sera che ci chiude come ragnatela.

 
 
 

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