Cavalluccio marino
- Andrea Trofino
- 17 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Le sue labbra di corallo. Le ho trovate affogando stanotte nel sogno in riva al mare. Ci teniamo mano nella mano e guardiamo l’orizzonte. Siamo venuti sulla spiaggia a dipingere il futuro ma sappiamo bene che esiste solo il presente. Anja, i tuoi capelli d’oro, li ho accarezzati, sono come la sabbia con cui potremo costruire il castello per te che sei la mia regina. Io voglio essere il tuo re. Il re di un reame scomparso, come Atlantide, come il passato inviolabile che vive nei ricordi, ma noi siamo il presente. Quando mi hai guardato dritto negli occhi ho visto chiaramente cosa mi aspetta dalla vita. C’è il riflesso di una nuova vita, di una rinascita, di una resurrezione. C’è il riflesso dell’anima tua che ha il sapore dello zucchero filato azzurro. Abbracciato a te ho sentito la pelle morbida e calda, perfetta come il colore della luna nelle notti in cui è piena. Piena e non vuota. Tu sei piena di me. Dobbiamo prendere il primo traghetto per attraversare questo stretto di mare Anja. Dobbiamo scappare da questo luogo dove si propaga la piaga della solitudine e la piaga della tormenta. Le vedi le colline dietro di noi? Dobbiamo lasciarle lì. Alle nostre spalle. Ogni volta che ti scrivo però, sembra che sia solo l’inizio del libro. Dobbiamo assolutamente proseguire in modo che tu possa divenire mia Musa. Sapevi che uno scrittore non può scrivere senza la sua Musa e che le lettere a volte si formano una dopo l’altra come i baci che mi stai dando in questo momento? Quando saremo via, scoppieranno i fuochi d’artificio che ci attendono sull’isola che raggiungeremo. “Mi manchi e ti amo anch’io”. Mi hai detto. Sei lontana miglia e ti stringo la mano nel sogno. Ti sto baciando davvero? Il giorno dopo ho sentito le sirene dei carabinieri e quella dell’ambulanza. Dicono che tu sia stata male, un piccolo mal di cuore, il tuo corpicino non ha retto e sei svenuta. Del sangue è sgorgato dalle narici. Non devi abusarne, ti avevo detto, non devi abusare del potere che ti ho dato. Io non devo mancarti troppo, sarò sempre con te. Devi raccogliere le idee che stai perdendo per strada, dobbiamo ritrovare il filo conduttore e il sentiero. Ricordati tesoro mio, dobbiamo andare via. Domani mattina alle sei partiremo senza dire nulla a nessuno.
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