Castelli in aria
- Andrea Trofino
- 15 nov 2008
- Tempo di lettura: 2 min
Castello di carte
Da: IoGuido
Amo fare castelli di carte in aria. Posso assicurarvi che non è facile. Ho visto le migliori generazioni di progettisti sciogliersi come cera al sole di fronte al rifiuto di un’ abitabilità dopo lo spostamento di qulache carta da parata perimetrale. Inutile alzare la voce, non c’è volume. Ho visto le migliori generazioni di cartomanti fare carte false, prendersi gioco di fanti e santi, alzare con la mano sinistra la posta in gioco e mai recapitata pur di promuoversi alla classe superiore. Se è scala 40, sarà omologata. Ho visto veri falsari attribuirsi attributi maschili, attribuirsi tributi romani e barbuti padani pur di poter dire la loro sul gioco villano del vicino di mano. Carta canta, inutile cercare di dormire. Inutile cercare la rivincita sulla sorte, una volta tirata. Inutile barare col morto a ventuno (3 sette). Ogni carta è diversa, può prendersi gioco di voi se non la sapete giocare seriamente. Scartatevi prima d’iniziare. Ogni carta è diversa truccata. Il tre di fiori va bene per fare il giardino, il sei di quadri se volete un castello monolocale, il donna di cuori sulla torre, l’alfiere bianco davanti al ponte levatoio, l’asso piantato al centro dell’attenzione. Se vi han dato un due di picche fate buon gioco a trivial. Se avete una mano di fiori, piantateli. Prima o poi le fioriere fioriranno. Usate carte napoletane per i bassi, bergamaschie per donne moderne, piacentine se volete farvi ben volere. Ricordate che carta più alta con i tacchi. Fate il vostro gioco senza incartarvi, senza farvi rubare il mazzetto di fiori, senza correre ai ripari quando non sono rotti. Prendete una carta, guardatela, fatela vedere a chi vi sta vicino, rimettetela nel mazzo, mescolate solo con la destra, guardatemi negli occhi, abbassate gli occhi…è l’asso di fiori? No? avete sbagliato a prendere la carta. Ritentate, tarocchi!
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