Anja
- Andrea Trofino
- 13 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Ho incontrato finalmente Anja ieri sera. E’ proprio lei, di una bellezza estatica quasi divina. Ha i capelli biondi che le scendono con delle onde sulle spalle come il mare illuminato dal sole l’estate al mattino. Le sue spalle sono i promontori da percorrere prima di raggiungere le colline dei suoi capezzoli contornati dai giardini dove far nascere i fiori da baciare. I suoi occhi sono la magia che addolciscono ogni uomo, profondi, azzurri, grandi, dove ogni uomo guardandoli troppo a lungo si perde e impazzisce. Ma è il suo sorriso e la sua bocca la vera porta per l’eternità. Come può esserci una bocca più morbida e tenera? La lingua, la punta della lingua che si insinua lenta e timida come il suo carattere nella mia bocca, si insinua dentro di me. E il suo sorriso, il suo sorriso renderebbe felice anche un uomo che sta per morire. Il sorriso di Anja vale tutta la vita che ho, potrebbe resuscitarmi. Lei è un fiume che scorre e i fiumi posso incontrarli sempre e ovunque mentre scorrono, e scorrono sempre al mio fianco. Non devo perderla. Ogni suo angolo è una terra da scoprire, una capitale da visitare. Non voglio morire prima di averla scoperta tutta, sono un avventuriero. Dio ti prego allontana da me il male di questo paese, allontana da me la persecuzione e la malattia che sta distruggendo ogni forma di amore e benessere di questo paese. Fammi vivere il mio ultimo desiderio, il mio ultimo sogno con Anja. In questo momento prego in ginocchio poiché la mia disperazione è tanta. Non posso continuare ad essere disperato, non lo ero mai stato. Anja sei il fiume che amo e che scorre dentro e fuori di me. Io devo essere il Sole.

L’uomo non si innamora facendo l’amore, ma desiderando di poter fare l’amore con una donna.
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