31 Agosto
- Andrea Trofino
- 1 set 2012
- Tempo di lettura: 1 min
Un altro anno se ne va, senza averti mai incontrato mai, sulle rive di una statica seta,
un’onda come un lenzuolo che mi avvolge, mi stringe, mi accarezza ma è solo la tua freddezza,
inverno di seta sceso come le tende di notte, mi hai sorpreso all’improvviso in una notte in cui solo,
fumavo sigarette non per dimenticare ma per ricordare più forte.
Le gelide stelle come fiori di ghiaccio scioglievano gli occhi che guardavano fuori
lastre di ghiaccio sono i raggi che volano via veloci questa notte
o fulmini che sparano ad uccelli spauriti che hanno perso la rotta
cadono cadono cadono
un altro anno con il cuore in gola che non scende più giù
non lo mando giù questo cuore né mastico
ho le ali troppo stropicciate per ricominciare a ripulire dalla polvere questa stanza
non volerò più, resterò qui giù a guardare in eterno l’universo che vive
ed io lentamente morire nel mio abbraccio, nel mio lenzuolo d’inverno.
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